Intervista ad ampio raggio con il nuovo sindaco Casalmaggiore, Bongiovanni
Tasi, in arrivo una batosta? «Non potremo farne a meno». Subito un incontro sulla sicurezza
di Vanni Raineri
Sembra ancora stanco, Filippo Bongiovanni. La campagna elettorale lo ha
stremato, e quella rincorsa che gli ha permesso di superare sul filo di lana
(per soli 51 voti) l’ex sindaco Silla sembra tutt’altro che una metafora. Non
c’è tempo per riposarsi o pensare alle ferie: subito al lavoro per formare la
squadra di governo, poi (ieri sera) il primo consiglio comunale, le polemiche
post elettorali con nemici, alleati o pseudo tali, i contatti con i dipendenti e
il ricco mondo dell’associazionismo casalese per entrare nei meccanismo del
nuovo incarico. Insomma giorni di duro lavoro, nei quali il neosindaco ritaglia
un’oretta per una prima intervista ad ampio raggio. Allora, partiamo dalla nuova
giunta, resa nota a metà settimana. Si partiva dal già annunciato vice sindaco,
nonché assessore ad Urbanistica, Lavori Pubblici e Viabilità, il 50enne Giovanni
Leoni, già nello stesso ruolo in Provincia. Gli altri assessori sono la 32enne
Pamela Carena (Cultura, Turismo e Politiche Giovanili), il 39enne Marco Poli
(Bilancio), il 52enne Gianfranco Salvatore (Servizi Sociali, Terzo Settore e
Commercio) e la 37enne Sara Valentini (Attività Produttive, Lavoro e
Istruzione).
«Abbiamo puntato su profili di valore ed esperti del settore. Alte
professionalità che non formano una squadra tecnica, ma politica con esperienze
tecniche. Leoni è una grande risorsa, dopo 10 anni da sindaco a Gussola e 5 da
assessore provinciale: anche per la sua professione conosce benissimo la
materia. Con lui risalta l’aspetto di Casalmaggiore capoluogo di un ampio
territorio che deve pianificare assieme i servizi». E subito una prima verifica:
giovedì pomeriggio Bongiovanni ha incontrato i sindaci dell’Unione Palvareta
Nova e della futura unione senza nome (l’odierna Municipia con Gussola,
Martignana e Torricella) per la partecipazione congiunta a un bando sulla
sicurezza, che riguarda videosorveglianza, varchi elettronici e altri aspetti.
Presenti anche i comandanti dei Carabinieri Spadano e della Polizia Municipale
Biffi. Tra gli incarichi spiccano nuove deleghe. «La principale novità è forse
quella del Lavoro: l’ho inserita perché dopo il riordino delle Province ancora
non si sa quale ente avrà la delega. Sin qui era compresa nei Servizi Sociali,
ma credo debba essere scollegata. Quanto al Commercio, la richiesta è venuta in
campagna elettorale e lo stesso assessore Salvatore è un commerciante».
Anche a
Casalmaggiore mettere d’accordo i commercianti non sembra facile.
«Lui farà da
filtro e punto di riferimento per le diverse istanze».
Un’altra delega riguarda
le frazioni, che di fatto le hanno consegnato l’incarico di sindaco. Una forma
di ringraziamento?
«Sulle frazioni ho in mente diverse cose, vedrete quali
attenzioni vi dedicheremo. Se i cittadini delle tante frazioni hanno risposto in
questo modo nelle elezioni evidentemente è perché prima si sono sentiti
abbandonati, probabilmente i consiglieri eletti non rispondevano alle loro
istanze».
Ancora da decidere la presidenza del Consiglio comunale, che
probabilmente andrà a Marco Micolo, diversi consiglieri avranno deleghe. Ad
esempio lo sport potrebbe andare a Giuseppe Scaglioni, che verrà ripescato in
Consiglio assieme a Silvia Tei e Fabio Boldrini dopo le dimissioni degli
assessori, previste dalle legge per i comuni con oltre 15000 abitanti.
Ma
veniamo ai due gruppi che di fatto, appoggiandola al ballottaggio, le hanno
consentito di vincere: il Listone di Rossi e il centro destra di Ferroni. I
primi hanno risposto “no grazie” all’offerta di un assessorato, i secondi lo
volevano, non l’hanno avuto e minacciano battaglia.
«Ci sono stati diversi
contatti nell’ottica di premiare i profili, Speravo che Rossi ci desse una mano
ma ha pensato di non accettare. Al Bilancio poi abbiamo trovato in Poli la
persona ideale. Quanto a Ferroni, gli ho proposto di occuparsi del Parco Golena
del Po e dei Bandi europei, temi che gli stanno da sempre a cuore. Penso che lì
possa essere valorizzato, e dal primo approccio mi è sembrato soddisfatto. Spero
davvero di collaborare con lui, ma anche di mantenere un buon rapporto con gli
amministratori uscenti: i passaggi delle consegne che stanno avvenendo nei vari
assessorati lo fanno sperare».
Tra i temi caldi, c’è quello della viabilità.
Silla aveva nel cassetto un progetto sulla rotatoria Lidl di minori dimensioni e
non perfettamente in asse come vorrebbero i regolamenti.
«Le strade provinciali
devono rispettare parametri e normative. C’è il tema di poter gestire a livello
comunale queste strade, vedremo».
La tanto attesa tangenziale est per alleviare
il traffico sull’Asolana in città?
«Garantiamo attenzione e ascolto, assieme a
Leoni, collaborando con Autocisa e le altre parti interessate. Vedremo».
Vedremo, vedremo, ma almeno mi dice cosa pensa degli speed check? Ogni tanto
qualcuno viene abbattuto, che non piaccia a tanti cittadini è comprensibile, ma
a lei?
«Credo che la prevenzione la si faccia pattugliando e utilizzando in
certi casi lo strumento idoneo per sanzionare. Per la verità, quei contenitori
lì non è che li veda di buon occhio».
Abbiamo già fatto un paio di accenni alla
sicurezza, sia per l’incontro coi sindaci che per le sanzioni sulla strada. Non
vi è dubbio che dopo la campagna elettorale le attese sul tema sono alte.
«Siamo
partiti subito col bando sulla nuova tecnologia. Le telecamere che ci sono non
funzionano, serve fare qualcosa e penso alle nuove tecnologie digitali. I
Carabinieri mi dicono che da qualche settimana i furti sono in diminuzione».
Accipicchia, ha fatto il miracolo in pochi giorni? O i ladri temono il nuovo
sceriffo?
«Per carità, è che vanno in ferie anche i ladri... Seriamente,
puntiamo molto sulla collaborazione con le forze dell’ordine ».
Si dice che
chiederà alla Polizia Municipale una maggiore presenza, soprattutto nelle ore
serali.
«D’estate già lo fanno, e anche i Carabinieri sono attivi in questo
senso. Anche queste sono cose da valutare assieme, certo la loro presenza
scoraggia i malintenzionati ».
Passiamo alla Cultura. Nel primo dibattito
pubblico criticò la spending review del suo predecessore dicendo che era
iniziata con l’assunzione del direttore del Teatro. Su questa base, crede che
sarà facile gestire i rapporti con Giuseppe Romanetti?
«Ribadisco che non avrei
fatto la scelta che ha fatto Silla, ma non credo che quanto detto pregiudichi il
rapporto: meglio parlar chiaro che alle spalle della gente, poi vedremo il
budget da assegnare. L’idea del programma resta quella di agganciare la cultura
al turismo, e garantisco che valutiamo anche progetti importanti legati
all’Expo. Già il 2 luglio verrà a Casalmaggiore l’assessore regionale al Turismo
Cristina Cappellini per un’analisi ad ampio raggio. Posso dire che ci sarà
spazio per le iniziative dei privati, che avranno le porte spalancate».
Capitolo
Tasi, tema ostico.
«Ci sono le prime proiezioni, ora si tratta di stabilire come
modulare le tariffe, sia per le prime case che per le seconde, colpite già
dall’Imu. Il bilancio già impostato ci concede pochi spazi di manovra, dal 2015
spero di dare più respiro ai cittadini».
Dica la verità, per qualcuno si profila
una batosta?
«Sì, purtroppo credo che non potremo farne a meno».
Le Fondazioni.
Già la settimana scorsa anticipammo le dimissioni di Stassano da Santa Chiara,
mentre al Busi c’è da sostituire il presidente Bini.
«Non ci sono novità. Per
Santa Chiara capiremo le professionalità per coprire gli incarichi. Lo stesso
vale per l’Azienda Farmaceutica. Sul Busi abbiamo le idee chiare, ma le
sveleremo più avanti».
Se le aspettative sono alte per garantire la sicurezza,
di pari passo ci sono i timori per un abbassamento della guardia sul tema della
povertà dilagante.
«Non ne faccio una questione di soldi. So che i casi di
disagio continuano ad aumentare, e i servizi sociali dovranno prendersi carico
di nuove situazioni. I prossimi sei mesi serviranno per monitorare il quadro
complessivo, poi faremo solo scelte politiche».
Chiudiamo con la sua
appartenenza alla Lega Nord. Lei è del 1980, ma ha già maturato importanti
esperienze politiche. Tra 5 anni avrà 39 anni e già alle spalle un mandato da
vice presidente della Provincia e uno da primo cittadino di un grande comune. E
i nuovi sindaci leghisti non sono poi tanti. Molti le accreditano un futuro
importante nel partito, considerata anche la sua immagine non proprio
aggressiva.
«Si dice che ci sia una Lega di governo e una di lotta. Io faccio
parte della prima, e voglio cambiare le cose “dall’interno”. In Provincia sono
capitato nei 5 anni peggiori, ma abbiamo fatto scelte forti. Nella Lega non sono
il segretario politico, sono a disposizione del partito, ma ora avrò a che fare
coi problemi di un sindaco».
In provincia non è che nel partito siano tutte rose
e fiori.
«Il commissario provinciale Mattia Capitanio è una persona eccezionale,
e qui mi ha lasciato carta bianca. Ora serve ricostruire la segreteria per avere
un rappresentante eletto. Ci sono problemi da superare, ma, ripeto, se serve
qualcosa sono qui a disposizione».
Tra pochi giorni a Casalmaggiore c'è la Fiera
di Piazza Spagna, prima uscita ufficiale di Filippo tra i suoi “sudditi”.
Filippo, Spagna, un regno. Ricorda qualcosa?
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