sabato, luglio 12, 2014

«Nuovo sindaco, vecchia aria. E tutti chiusi negli uffici»

Intervista a Claudio Demicheli, ex assessore comunale: «Sono pronto a rientrare nella Lega Nord se cambia la dirigenza cittadina»
"Nel centrodestra è necessario un ricompattamento a livello nazionale, con l’individuazione di nuovi leader. Stesso discorso vale per il livello locale»

Già assessore della giunta Perri, Claudio Demicheli è pronto a contrastare politicamente la nuova amministrazione, pur non tralasciando qualche critica alla coalizione che non è riuscita a riconfermare il sindaco uscente alla guida della città. come nel caso della Lega cremonese che, secondo l'ex assessore, «ha sbagliato su tutti i fronti». Demicheli in particolare critica la dirigenza cittadina: «E' un partito di poltrone e finché ciò non cambierà continuerà a perdere credibilità, come dimostra il fatto che hanno quasi dimezzato i consensi elettorali. A questo proposito ho mandato un corposo dossier a Milano, allegando gli articoli che documentano la loro attività in questi mesi e come si sono comportati in campagna elettorale. Ho ancora molti rapporti con militanti e sostenitori e posso affermare con certezza che se da Milano decidessero di azzerare l'attuale segreteria ci sarebbero un centinaio di sostenitori usciti dal partito che rientrerebbero subito, me compreso. Non ho mai abbandonato la tessera del partito, che ho sempre in tasca, anche se non l'ho fatta a Cremona».
 Accennava agli errori dell'amministrazione di Oreste Perri... 
«L'amministrazione Perri ha fatto davvero molte cose, solo che non è stata in grado di comunicarle come si deve. Errore, peraltro, fatto anche in campagna elettorale, dove la comunicazione ha lasciato davvero a desiderare».
E ora, il centrodestra? 
 «Innanzitutto è necessario che vi sia un ricompattamento a livello nazionale, con l'individuazione di nuovi leader, come potrebbero essere personaggi del calibro di Tosi, Maroni o Cattaneo, che sappiano traghettare il centrodestra verso le prossime elezioni. Naturalmente anche a livello cittadino le cose devono cambiare e serve un leader forte, che oggi non esiste. Mi immagino una persona della società civile, meglio ancora se donna».
Parliamo dell'amministrazione attuale. Galimberti è sindaco da un mese. Prime valutazioni? 
«E' presto per fare un'analisi approfondita, ma senza dubbio si può fare una valutazione su come ci si trovi di fronte di nuovo alla vecchia politica. La giunta è composta da vecchi politici navigati e nell'ufficio del sindaco sono tornati a gravitare i personaggi di un tempo, come Lodovico Ghelfi. Senza contare che ogni mattina nell'ufficio del sindaco si reca l'ex primo cittadino Paolo Bodini ... Sempre gli stessi uomini. E come al solito il Pd non premia chi ha preso più voti, come è accaduto per Santo Canale, ma gli uomini di partito. Un altro grande problema è quello della comunicazione verso l'esterno: nessun assessore rilascia dichiarazioni senza passare dall'ufficio stampa, non ricevono i cittadini ... se ne stanno chiusi nei loro uffici e basta. E' il ritorno della democrazia russa, dove nessuno deve vedere e sentire nulla. La trasparenza che era garantita dall'amministrazione Perri ora di certo non esiste più. Anche dal punto di vista amministrativo qualcosa non va: anche il fatto che abbiano dato ordine ai propri uffici di alienare i beni comunali non è un buon segno. Devono iniziare a trovare i soldi per rispettare tutti gli impegni che il Comune ha, dal contributo al Ponchielli a quello del Pareggiato. Così come mi risultano incomprensibili le dichiarazioni di Carletti in merito alla eliminazione dei passaggi a livello e al fatto che il cantiere di via Brescia non dovrebbe neppure iniziare, quando invece è un'opera già finanziata e approvata e non può certo esser stoppata. Insomma, manca la conoscenza amministrativa da parte degli stessi membri della coalizione».
Il suo ex collega assessore Bordi, ha attaccato Lgh per la questione dell'inceneritore. Lei cosa ne pensa?
«L'amministrazione Perri aveva realizzato un percorso condiviso, insieme alla Regione, per arrivare allo spegnimento, e si stava procedendo in quella direzione, incrementando la raccolta differenziata. Non è semplice confrontarsi con strutture che devono creare reddito».
Galimberti ha promesso che lo spegnerà entro tre anni... secondo lei è possibile? 
«Credo che si possa arrivare alla chiusura tra i 3 e i 5 anni. Però ricordiamo che quell'impianto produce calore e reddito e che prima di spegnerlo bisogna trovare una valida alternativa per lo smaltimento di rifiuti». E Claudio Demicheli che farà ora, dopo l'esperienza di assessore? 
«In questo momento mi godo le ferie. Per il "dopo" sto valutando diverse opzioni. Potrei rientrare ad Aem, ma solo se mi facessero un'offerta degna di nota. Per il resto sto valutando altre offerte di lavoro, presso uffici legali e vertenze in associazioni di categoria o nell'ambito del commercio. Dal punto di vista politico, porto avanti il lavoro della mia lista, che comunque ha raccolto quasi un migliaio di consensi. Come ho già detto ho ancora rapporti anche con la Lega nazionale, e una tessera in tasca. Non escludo che potrei rientrare, qualora cambiasse la dirigenza cittadina».

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